Si parla si protesto nel momento in cui un assegno, una cambiale o una tratta non vengono pagate. Sono tutti documenti che contengono l’impegno del pagamento di una certa somma entro una data a una determinata persona, sia fisica che giuridica. Nel momento in cui un assegno non dovesse essere pagato entro la data stabilita, il debitore è insolvente. In questo caso, il soggetto insolvente viene iscritti nel registro informatico della camera di commercio e protestato. Il protesto, infatti, sorge quando un soggetto è insolvente.

Protesto e insolvenza: come si arriva a questo punto

Quando si ha un protesto, l’ufficio giudiziale ha il compito di svolgere accertamenti sulla situazione economica del soggetto. L’iscrizione permette quindi a intervenire per constatare come mai questo assegno no è stato pagato come dovuto. Non è mai piacevole ricevere un accertamento e venir bollati come cattivi pagatori.

A chiunque può succedere, purtroppo, di avere problemi di liquidità e rendersi conto troppo tardi che c’era un assegno in scadenza. Se il conto corrente è in rosso, l’assegno non è coperto e non viene pagato. In una situazioni economica difficoltosa può capitare che cambiali o tratte risultino non pagate entro al data stabilita (30 giorni di solito).

Cancellare un protesto: come si fa

L’iscrizione nel registro della camera di commercio è automatica e bisogna procedere il prima possibile alla cancellazione. Forse non tutti sanno che la cancellazione è automatica nel momento in cui passano cinque anni dall’iscrizione nel registro. Nel caso di più documenti di pagamenti non pagati, si calcolano i cinque anni dall’ultima data dell’assegno scoperto e non dal primo.

Per poter richiedere la cancellazione del protesto, è bene rivolgersi a un avvocato che sa muoversi in questo pantano legale con termini tecnici e documentazione specifica da presentare. Per cancellare il protesto, è ovviamente necessario pagare il debito oppure avere una sentenza del tribunale competente. In presenza di questi requisiti, si può fare richiesta di cancellazione del protesto.

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Di Editore