Quanto è radicato nel nostro tempo decidere di andare a visitare un museo così, tanto per passare il tempo e investirlo per conoscere cose nuove o trovare persone con i nostri stessi interessi? I musei godono ancora di appeal o stiamo perdendo l’interesse nei loro confronti?

Indubbiamente è un concetto che deve essere filtrato tramite l’età perché secondo alcune ricerche, i giovani si stanno allontanando sempre di più da questa realtà, definendola troppo vicina ad un vero e proprio documentario, talvolta più noioso che attraente. Sebbene fra i giovani sia più evidente, non sono solo loro tendono a pensarla in questo modo, soprattutto quando si tratta di musei storici o gallerie d’arte moderna.

I musei sono spazi che devono essere compresi, c’è bisogno di uno sforzo da parte del visitatore. Ma vediamo come far riavvicinare il pubblico più restio a questa realtà.

Il prezzo

Il prezzo dei biglietti spesso è la variabile numero uno tra le tante. In tempi di crisi, le scelte in ambito economico sono alla base della quotidianità. Scegliere di rinunciare ad andare al cinema la domenica sera per comprare un’entrata e vedere una collezione temporanea nel museo della tua città, potrebbe rivelarsi una scelta difficile. È proprio per questo che, dove possibile, i musei dovrebbero cercare di creare delle giornate dedicate al visitatore più giovane, colui che dispone di risorse economiche limitate per attirarlo a sé.

Le campagne marketing

La pubblicità è, insieme al prezzo, il tassello fondamentale per la valorizzazione di queste realtà. Creare delle campagne pubblicitarie potrebbe essere una scelta efficace per richiamare a sé i più distanti. Anche un’attività di lead generation, come quella di Ediscom può essere d’aiuto in questi casi. Da parte dell’ente museale, sia esso pubblico o privato, potrebbe essere un’ottima campagna di marketing da tenere decisamente in considerazione.

I social

Puntare maggiormente su campagne pubblicitarie sui social potrebbe essere un fattore chiave perché in questo modo l’utente medio, senza andare a cercare la pagina del museo, si trova davanti a questa realtà e inizia a conoscerla pian piano, con i suoi tempi, senza che nessun insegnante lo obblighi ad andare a mostre che non lo interesserebbero, ma decidendo personalmente da dove cominciare per avvicinarsi a questo grande mondo. È preferibile far migrare la classica campagna tramite volantini verso proposte più fresche e leggere che permettono un primo contatto. Dopodiché sta tutto nella grafica e nel linguaggio. Bisogna essere in grado di sviluppare qualcosa che rispetti l’ambito del museo, sia esso storico o artistico e renderlo appetibile a chi normalmente usufruisce di contenuti multimediali. “Svecchiare”, in molti casi, è la keyword per una buona riuscita.

Contenuti multimediali

A proposito dei contenuti multimediali, sembrerebbe che incrementare la presenza di video o tracce audio durante il percorso di visita, sia una scelta vincente perché permette un’interpretazione più propria e diretta delle sfaccettature con cui si entra in contatto. Probabilmente, se la fruizione di quest’ultime passasse solamente attraverso la lettura, non sarebbero abbastanza d’impatto. Richiamare le teche o le tele con sensazioni che rimandano ad altri sensi è una scelta che completa l’esperienza di visita e come tale rimane sicuramente più impressa di una tipologia di visita più tradizionale.

Eventi culturali

L’idea di organizzare eventi culturali tematici a seconda del museo per il quale vengono pensati è un’altra possibilità. Può essere utile per aumentare il bacino di utenza, includendo non solo chi è un appassionato di mostre, ma anche di musica o di teatro se gli eventi organizzati sono concerti di musica o letture di scritti per il teatro.

Come avrai immaginato, queste sono solo alcune strategie per risollevare le sorti dei nostri musei, ma di certo sono un buon inizio per partire e provarci.

Di Editore