La finta malattia è un fenomeno che mette in seria difficoltà le aziende, sia piccole che grandi, sia pubbliche che private. Si cerca sempre di agire per scoprire eventuali lavoratori che prendono malattia ma poi non stanno a casa e non rispettano le fasce orarie indicate dalla normativa di legge. Il lavoro di un investigatore privato a Milano può puntare ad indagare su dei dipendenti sospetti. Vediamo di caprie nei paragrafi che seguono quali sono i dipendenti di cui sospettare e chi può esporre una denuncia per finta malattia.

Di chi sospettare

In realtà, ci sono diverse campanelli di allarme che possono indicare un comportamento scorretto di questo tipo. Il dipendente che invia il certificato di malattia appena dopo il periodo di chiusura per festività dell’azienda, è sospetto. Lo stesso vale quando il lavoratore invia il certificato di malattia dopo che sono finite le sue ferie.

Inoltre, si può ipotizzare un comportamento scorretto quando il certificato arriva a ridosso del weekend, nelle giornate di lunedì o venerdì per esempio.

A chi denunciare

Le denunce per finta malattia vanno fatte all’Inps che incarica il medico del lavoro di verificare se un lavoratore a casa malato rispetta le fasce orarie o meno. La denuncia può esser fatta solo e unicamente dal datore di lavoro.

Purtroppo, gli altri dipendenti, che spesso devono occuparsi del lavoro non fatto dal collega a casa finto malato, non hanno questo potere. Possono però rivolgersi al datore di lavoro e fargli notare la situazione. In caso di necessità di prove concrete possono rivolgersi a un investigatore privato a Milano. Capita però che i dipendenti che cercano di far funzionare le cose e denunciano questi comportamenti illegali vengano additati come spie e quindi le denunce al datore sono poche.

Va però detto che il medico del lavoro che deve eseguire i controlli, difficilmente riesce a stare dietro ai casi che arrivano e tante volte i lavoratori furbetti la fanno franca. L’intervento di un investigatore privato a Milano che raccoglie tutte le prove da portare al medico del lavoro può esser la soluzione definitiva.

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